21/02/2007 22:23 |
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| | | OFFLINE | Post: 55.423 Post: 768 | Registrato il: 27/02/2005 Registrato il: 22/12/2006 | Città: BRESSO | Età: 46 | Sesso: Maschile | Occupazione: Upas Forum | Moderatore | Sostenitore Impenitente | |
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Davvero non ho parole. Ho appena sentito la notizia delle dimissioni del governo Prodi II. Avevano messo la fiducia sul rifinanziamento della missione in Afganistan e non è stato tenuto conto delle forte divisioni all'interno della maggioranza e che non bastava fare la voce grossa e porre la figducia per salvare capra e cavoli (governo e finanziamento della missione).
Scusate però se sono malizioso. Ho cercato di capire il significato più profondo di tutto questo "suicidio" e dopo un primo momento in cui sono rimasto senza parole, poi mi è venuta in mente una possibile spiegazione.
Questa sfiducia è stata provocata da chi non voleva fare approvare tutta una serie di provvedimenti coraggiosi e utili per la società che ora rimmarranno a gallo con questa crisi e forse verranno lasciati annegare.
Tra questi il più potente è senz'altro Ratzembergher ... |
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23/02/2007 11:42 |
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| | | OFFLINE | Post: 55.423 Post: 768 | Registrato il: 27/02/2005 Registrato il: 22/12/2006 | Città: BRESSO | Età: 46 | Sesso: Maschile | Occupazione: Upas Forum | Moderatore | Sostenitore Impenitente | |
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Qui nessuno commenta? Cosa ne pensate? |
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23/02/2007 15:10 |
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| | | OFFLINE | Post: 10.607 Post: 8 | Registrato il: 30/08/2005 Registrato il: 19/02/2007 | Città: ROMA | Età: 46 | Sesso: Maschile | Occupazione: fancazzista | |
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c'è qualche imprecisione tecnica, non hanno messo il voto di fiducia, hanno chiamato ad esprimersi il parlamento in un voto che non era richiesto e non implicava la caduta del governo in caso di mancata accettazione. non è nemmeno esatto dire che il governo non era coeso in quanto tutti i partiti hanno votato a favore con l'eccezione di due singoli senatori, uno dei quali si è dimesso.
dalema voleva evitare di trovarsi in questa situazione quando ci sarebbe stato il voto per la missione in afganistan e ha pensato di fare una sorta di "prova generale" per compattare tutta la coalizione sulla sua linea. il problema vero è che al senato i numeri sono cosi' risicati che anche se tutta la coaliione è compatta basta che un senatore sia a casa con l'influenza e va tutto a 48. verissimo è invece che il vaticano sta dietro all'affossamnento del governo prodi 1 per mano dei senatori cossiga e andreotti che, pur apprezzando l'operato del ministro degli esteri hanno evitato di votare per far mancare il quorum. il vaticano è sempre piu' aggressivo nel voler dirigere la vita politica di uno stato sovrano.
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23/02/2007 16:41 |
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| | | OFFLINE | Post: 55.423 Post: 768 | Registrato il: 27/02/2005 Registrato il: 22/12/2006 | Città: BRESSO | Età: 46 | Sesso: Maschile | Occupazione: Upas Forum | Moderatore | Sostenitore Impenitente | |
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Scritto da: pollicinonelbosco 23/02/2007 15.10
c'è qualche imprecisione tecnica, non hanno messo il voto di fiducia, hanno chiamato ad esprimersi il parlamento in un voto che non era richiesto e non implicava la caduta del governo in caso di mancata accettazione. non è nemmeno esatto dire che il governo non era coeso in quanto tutti i partiti hanno votato a favore con l'eccezione di due singoli senatori, uno dei quali si è dimesso.
dalema voleva evitare di trovarsi in questa situazione quando ci sarebbe stato il voto per la missione in afganistan e ha pensato di fare una sorta di "prova generale" per compattare tutta la coalizione sulla sua linea. il problema vero è che al senato i numeri sono cosi' risicati che anche se tutta la coaliione è compatta basta che un senatore sia a casa con l'influenza e va tutto a 48.
Hai detto tutto tranne quello che pensi della situazione ... |
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23/02/2007 17:05 |
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| | | OFFLINE | Post: 10.607 Post: 8 | Registrato il: 30/08/2005 Registrato il: 19/02/2007 | Città: ROMA | Età: 46 | Sesso: Maschile | Occupazione: fancazzista | |
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Scritto da: zon@ venerdi 23/02/2007 16.41
Hai detto tutto tranne quello che pensi della situazione ...
mi sembra scontato che penso tutto il male possibile di kazzingher e il vaticano, mi sembra ovvio che disprezzo la destra prona ai diktat d'oltretevere e che spero che nn torni al potere, riguardo a come si risolvera' questa crisi di governo non ho molte certezze. spero che resti prodi e che sia in grado anche di varare la legge sui dico,ci avvicinerebbe un po a un paese civile, ma nn so se succedera'.
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23/02/2007 18:46 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.611 Post: 1.854 | Registrato il: 02/08/2006 Registrato il: 06/11/2006 | Città: MILANO | Età: 53 | Sesso: Femminile | Occupazione: Mod di Telling Stories | Amministratore Unico | Elite | Amministratrice di Ghiaccio | Il Capo Indiscusso | |
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Scritto da: zon@ venerdi 21/02/2007 22.23
Davvero non ho parole. Ho appena sentito la notizia delle dimissioni del governo Prodi II. Avevano messo la fiducia sul rifinanziamento della missione in Afganistan e non è stato tenuto conto delle forte divisioni all'interno della maggioranza e che non bastava fare la voce grossa e porre la figducia per salvare capra e cavoli (governo e finanziamento della missione).
Scusate però se sono malizioso. Ho cercato di capire il significato più profondo di tutto questo "suicidio" e dopo un primo momento in cui sono rimasto senza parole, poi mi è venuta in mente una possibile spiegazione.
Questa sfiducia è stata provocata da chi non voleva fare approvare tutta una serie di provvedimenti coraggiosi e utili per la società che ora rimmarranno a gallo con questa crisi e forse verranno lasciati annegare.
Tra questi il più potente è senz'altro Ratzembergher ...
Incredibile ma non sei il primo a proclamare la teoria del complotto e sinceramente il discorso fila...e interessante che infatti uno dei due senatori a vita che si sono astenuti è proprio Andreotti, squadra DC e cattointegralista...ma è un'ipotesi. Certo è che trovo sia un'incredibile coincidenza che proprio alla vigilia della discussione in Parlamento dei DICO, leggina vigliacca ma almeno manifesto, che tanto premeva ai cattolici di non far approvare manco alla Camera, il governo dicevo sia stato fatto cadere in questo modo.
Inoltre se vi andate a guardare le 12 "fatiche" di Prodi, alias le 12 condizioni per continuare a lavorare, i DICO sono spariti...
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27/02/2007 17:07 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.611 Post: 1.854 | Registrato il: 02/08/2006 Registrato il: 06/11/2006 | Città: MILANO | Età: 53 | Sesso: Femminile | Occupazione: Mod di Telling Stories | Amministratore Unico | Elite | Amministratrice di Ghiaccio | Il Capo Indiscusso | |
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PRODI DIMESSO DA CHI è CONTRO I DICO? di Mario Cirrito (ArciGay Milano)
... ddl Bindi-Pollastrini sui cosiddetti “Dico”risulta evidente che lo sforzo di mediazione non ha condotto a risultati apprezzabili.
Alcuni giorni fa, alla celebrazione dell'anniversario dei Patti Lateranensi, il cardinale Bertone scherzando con un gruppo di giornalisti dichiarò: «Dei Dico potrei rispondere “non dico”. Diplomazia vuole che in così alti incontri istituzionali tutti escano col fresco sorriso fra le labbra anche se se le sono suonate di santa ragione in colloqui privati. Così ha fatto il Segretario di Stato vaticano, copiato successivamente dal premier Prodi.
Ieri il governo è stato battuto al Senato sul rifinanziamento alla missione in Afghanistan. Carte sparigliate e decisioni al Capo dello Stato. A questo punto, qualcuno di noi si è chiesto, che fine fa il ddl sui DiCo? E ancora ad essere maliziosi: ma quell'incipit di Bertone era forse un avvertimento che qualche buon senatore a vita a messo a segno tanto per far capire che i poteri forti esistono e come se esistono? Così mentre i più si affannano a dar di martello e di accuse ai due senatori di sinistra il sospetto che ci sia altro si fa più sospetto. Chiaro: il governo è caduto sulla politica estera ma se crolla un governo crollano anche i suoi ddl non diventati legge dello Stato. Avvenire di oggi, il giornale della Cei che scrive dandosi del cittadino italiano, pubblica in prima un editoriale sui Dico e, per dar di coltello, ne fa altre pagine all'interno. Firmato da Marco Tarquinio e dal titolo: “Dai cattolici un invito sempre più chiaro” pare segnare un monito proprio proprio al governo. Esordisce: «Nessuno, in queste ore, può dire con certezza quale sarà la sorte della XV legislatura. (...) più si riflette sul senso dell'articolato del ddl Bindi-Pollastrini sui cosiddetti “Dico” più risulta evidente che lo sforzo di mediazione non ha condotto a risultati apprezzabili». Fossimo ciechi e sordi potremmo capire l'omelia di Tarquinio se intelligentemente non stessimo a preoccuparci dei diritti civili che riguardano anche gli omosessuali senza le condizioni propagandistiche sulla famiglia tradizionale che un ceto cattolico imputa proprio a noi di voler distruggere. Siamo noi gli antifamiglia e gli anticomunitari e con noi chi sostiene i Dico? Ma la Chiesa, più di altri, non avrebbe l'obbligo della verità invece che della contumelia e della facile propaganda sragionata sulla famiglia? L'editorialista afferma che i vescovi non si faranno tacitare da alcuno, che non sono intimiditi, che i cattolici “hanno qualcosa da dire in proposito”. E poi la lezione finale: «Chi mostra di scandalizzarsi per questo, o recita o non sa molto dell'Italia».
L'inutilità di ripetere che non siamo contro la Chiesa evangelica ed ecumenale è la stessa ragione per cui non ci genuflettiamo quando ci si chiede dialogo imponendo le proprie affermazioni, accettando la comunità omosessuale solo se casta come si parlasse di ordine religioso; chiedendo, dimenticando l'art.7 della Costituzione, che legislatori di uno Stato amico ma sovrano si uniformino alle regole di Ruini e Bertone.
Lasciamo alla lettura dei volenterosi un importantissimo documento di cui quotidiano di Giuliano Ferrara ne è venuto in possesso. Si tratta di una bozza alla nota annunciata da Ruini per mettere in riga la morale del parlamentare cattolico (e italiano). Vale altresì la pena di riportarne brevi passi: «La coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti...». E poi, taumaturgicamente, ecco l'implosione contro gli amori omosessuali: «Se tutti i fedeli sono tenuti a opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici lo sono in particolare, nella linea della responsabilità che è loro propria. In presenza di progetti di legge favorevoli alle unioni omosessuali, sono da tener presenti le seguenti indicazioni etiche. Nel caso in cui si proponga per la prima volta all'Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto a un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale».
Chiaro, no? Ce lo hanno raccontato in giorni di pre-crisi, scomodando anche il “gayo” Dante, gli esimi senatori a vita Cossiga e Andreotti; entrambi hanno detto no ieri al governo, entrambi acerrimi nemici di qualsivoglia testo di legge sulle unioni di fatto.
Mah, Dico: non è che oltre al rifinanziamento militare in Afghanistan, il governo non sia caduto anche su affettuoso invito e devozione di chi ha già obbedito alla “nota” di Ruini?
Io me ne sto convincendo sempre di più anche perchè nei 12 punti (di sutura...) di Prodi i DICO sono magicamente scomparsi... |
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27/02/2007 17:16 |
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E aggiungo:
GAY SACRIFICATI A FOLLINI SULL’ALTARE DEL GOVERNO (Village)
LA FIRMA DELLA CRISI STA OLTRE TEVERE.
Niente Dico, niente diritti civili, niente sinistra nel nuovo (?) governo Prodi. Questo e' il bel risultato della crisi imposta dai poteri forti, Vaticano (attraverso il voto contrario di Andreotti) gli usa (con Cossiga) e la Confindustria (che ha mobilitato Pininfarina). Non credete a chi punta il dito sui post-ex-comunisti e sui no-global. La firma della crisi sta Oltre Tevere.
Tra i dodici punti non negoziabili fissati da Romano Prodi per rimanere al governo non ci sono i Dico. Sircana, portavoce di Prodi, spiega che e' solo perche' i Dico sono stati gia' approvati dal Consiglio dei ministri, ma la verita' e' un'altra.
I Dico sono stati buttati a mare (al contrario della Tav, dell'Afghanistan e della riforma delle pensioni) per allargare la maggioranza al centro e ottenere il sostegno di senatori democristiani come Follini e Lombardo. E poi, ovviamente, Mastella non avrebbe sottoscritto dodici punti in cui ci fossero anche i diritti delle persone omosessuali in coppia.
Grillini, che non e'affatto stupido, lo ha capito subito e lo ha scritto. Il risultato dunque e' questo: per governare, Prodi rinuncia ai diritti civili, all'obiezione di coscienza sulla politica estera e pone una seria ipoteca sulle pensioni e sulla battaglia ambientalista (Tav). Non capisco a questo punto come faccia la sinistra (non so se alludo ai Ds, ma temo di no) a sostenere un governo del genere. Un esecutivo che in qualunque altra parte d'Europa, con un programma siffatto, sarebbe espressione di una maggioranza moderata di centro/centrodestra.
Comunque, per l'ennesima volta i diritti delle persone omosessuali sono calpestati, sviliti e usati volgarmente come merce di scambio per l'ennesimo episodio di trasformismo italico. L'Arcigay protesta, giustamente, ma ormai invano. A meno di non mettere in crisi il governo con il voto del senatore Silvestri dei Verdi. Ma si va da qualche parte in questo modo?
Del resto, se non c'e' un movimento glbt degno di questo nome, da chi aspettarsi una battaglia per i diritti?
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